PSICONSULT : Rispetto...

PSICONSULT : Rispetto...

Rispetto...

Di cosa ci stupiamo se accadono fatti terrificanti che ci lasciano attoniti e confusi? 
Basterebbe che genitori ed insegnanti si focalizzassero maggiormente su questo concetto "RISPETTO" e  lo mettessero al primo posto nel piano educativo pensato per i propri figli o alunni. 
La mancanza di rispetto del proprio corpo e della propria anima porta inevitabilmente al non rispetto di quelle altrui. Non credo che le azioni che uno compie siano necessariamente destinate ad un epilogo tragico ... Credo invece che siano vuoti lasciati e mai riempiti a poter generare pensieri distorti ... Distorti al punto tale da generare morte in se' e attorno a se'.....

A proposito di whatsapp....

Un recente fatto di cronaca riferisce che Il preside di una scuola secondaria di primo grado ( scuole medie) decide di pubblicare sulla piazza virtuale una conversazione " bullistica" tra allievi al fine di mostrare ai genitori e alla comunità che ,le relazioni particolarmente negative che si creano tra ragazzi ,non sono esclusivamente di pertinenza e gestione scolastica ma di tutta la comunità , famiglia compresa.
Polverone a parte, che tipicamente si crea quando la scuola tenta di suddividere le responsabilità con il resto delle agenzie educative , la situazione sviluppa riflessioni in seno a quella che è la distinzione tra il vissuto reale e il vissuto virtuale soprattutto dei più giovani.
I ragazzi viaggiano realmente in classe e interagiscono giornalmente con compagni , professori, personale e famiglie  in un certo modo ,poi,  virtualmente , con  i loro device  , attraverso i social network , si relazionano con altre modalità ,più easy e smart, fatte di emoticons, di likes, di gruppi ( con tanto di esclusi ) di blocchi di profilo al primo screzio...
Fin qui niente di strano, se non che a volte diventa difficile percepire la dissonanza comportamentale tra il reale e virtuale .
La casistica si fa particolareggiata , chiedere  l'amicizia su Facebook ,salvo poi evitare presentazioni e saluti in incontri vis a vis, entrare in stato depressivo se il proprio status non riceve likes o divenire  ossessivi e paranoici se i propri articoli non vengono approvati o condivisi da quel particolare amico,  sentirsi depressi per essere stati esclusi  da un gruppo di whatsapp, piuttosto che sentire il potere di decidere chi scegliere di accettare o bloccare in un gruppo.
Se per alcuni adolescenti e giovani questo tipo di relazioni possono non avere particolari ripercussioni, per altri  possono invece diventare altamente destabilizzanti. 
C'è delll'ironia certo,  nell'associare veri disturbi a comportamenti apparentemente banali, quel che non è affatto ironico ma preoccupante è invece la sovrapposizione tra questi due mondi, reale e virtuale. Purtroppo infatti  le conseguenze hanno sempre e comunque una ricaduta realistica e, in casi estremi , tristemente nefasta. Agisce correttamente quel preside chi chiede di non sottovalutare quello che accade , anche se non è esattamente sotto i nostri occhi....ma dentro il nostro smartphone. 




LOOK DOWN GENERATION

La comunicazione è' cambiata, sta cambiando... Il face to face, il vis a vis , oggi è in realtà un mobile to mobile... 
Guardandoci intorno ( quando lo facciamo) ci rendiamo conto
che buona parte delle persone che ci circondano hanno lo sguardo rivolto verso il basso (look down) e non per timidezza, ma per visionare costantemente il proprio smartphone. 
Oggi comunichiamo così .... Whatsapp , Facebook, Twitter ,Linkedin... Non chiacchieriamo ma chattiamo, inviamo, blocchiamo, inoltriamo, linkiamo . Ci incontriamo in piazze o classi virtuali, gruppi tematici di messaggeria istantanea.  Il nostro sguardo e' per buona parte del tempo rivolto verso il basso. 
E l'altro? Il prossimo? Il vicino?
 Se è connesso lo si vede... Diversamente tende progressivamente a scomparire.  
Scompare dal campo visivo la sua fisicità il suo linguaggio non verbale e  verbale,perché il chattare impedisce di ascoltare contemporaneamente l'altro.. Sembra il triste finale di un film ma è invece la realtà  vissuta quotidianamente... Basta guardarsi intorno...se ci riuscite. 

UN NUOVO APPROCCIO ALLA RELAZIONE PSICOSOMATICA

UN NUOVO APPROCCIO ALLA RELAZIONE PSICOSOMATICA

di Enzo Soresi

Un nuovo approccio alla relazione psicosomatica

La relazione mente-corpo alla luce delle neuroscienze

La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) rappresenta un nuovo modello teorico, basato sulle recenti scoperte della biologia, capace di interpretare in modo innovativo le malattie e di spiegare con grande accuratezza l’effetto placebo, l’effetto nocebo e quanto lo stress e le emozioni possano modificare il network biologico. La medicina psicosomatica per anni ha tentato di dare una spiegazione del legame esistente tra emozioni e malattie, ma in realtà ha sempre attribuito allo stato emotivo una dimensione psicologica. Questo approccio scientifico non era però in grado di spiegare il meccanismo con cui le emozioni condizionano la salute del corpo. Con lo sviluppo della PNEI invece è stato possibile dare alle emozioni una valenza funzionale permettendo quindi di rileggere la relazione psicosomatica attraverso un approccio integralmente biologico. In tal modo la medicina assume una nuova logica, consentendo al medico di prendersi carico del paziente in modo olistico.

I tre cardini su cui si fonda la PNEI sono: a) il sistema neuroendocrino (SNE); b) il sistema immunitario (SI); c) il sistema nervoso centrale (SNC). 


www.treccani.it/enciclopedia/un-nuovo-approccio-alla-relazione-psicosomatica_(XXI-Secolo)/


IL SISTEMA DI GUARIGIONE CORPO-SPECCHIO

"Il vostro corpo è lo specchio della vostra vita"

Tutto inizia nella vostra coscienza.
Tutto ciò che accade nella vostra vita e nel vostro corpo comincia con qualcosa che è successo nella vostra coscienza.
La vostra coscienza è quello che siete, la vostra esperienza di Essere.

http://www.healer.ch/it/il_sistema_di_guarigione_corpo_s.htm

BABY BLUES

I fatti di cronaca spesso ci riportano a situazioni drammatiche e senza ritorno , fatti che coinvolgono madri e figli , che sconvolgono l’opinione pubblica ,la quale ancora una volta e’ più pronta a giudicare che a capire.
Tutti dovrebbero sapere che la nascita di un figlio e’ un periodo estremamente delicato per la  vita psichica dei genitori.
Le responsabilità di una nuova vita, la trasformazione del rapporto di coppia , l’uscita da un sistema collaudato per buttarsi in un nuovo sistema dove gli equilibri si costruiscono giorno per giorno... Questo e’ un momento particolare in cui si possono insinuare delle difficoltà di gestione soprattutto da parte della figura materna. 
La madre , già sconvolta dal percorso di nascita, si trova dinanzi ad  impegni ed incombenze relative all’ accudimento del nascituro e a turbamenti psicologici che si possono manifestare  con sbalzi d’umore, alterazioni del ritmo sonno-veglia, paure, mancanza d’ interesse per qualsiasi attività . Anche i momenti più felici possono essere accompagnati da un alone di tristezza e senso di solitudine.
E’ il cosiddetto fenomeno del Baby Blues, una condizione che si manifesta alcune settimane dopo la nascita e che, se perdura con un incremento nell’intensita’ e durata dei sintomi ,può generare un vera depressione post partum. 
Fondamentale in questi momenti e’ creare una rete di aiuto intorno alla famiglia, sostenere e non far sentire sola la madre e la coppia, creare momenti di condivisione delle proprie difficoltà , non aver paura di rivolgersi , qualora si ritenga necessario , a  professionisti che possano ridimensionare sintomi e problematiche psichiche attraverso un ascolto accurato ed un intervento mirato. 
I problemi sociali oggi sono tanti, ma poco si e’ capito ancora sull’ importanza dell’approccio umano e psicologico alle persone.
Se solo si cercasse di focalizzarsi in maniera empatica sull’ altro questo garantirebbe probabilmente una riduzione del danno personale e sociale.


RICONOSCERE E PROTEGGERE I BAMBINI DALLA PEDOFILIA



I fatti di cronaca ci mettono continuamente in allerta relativamente al fenomeno pedofilia.

In questo interessante link troverete informazioni su "come riconoscere potenzialmente un pedofilo e come riuscire a proteggere i vostri bambini

 http://www.wikihow.com/Identify-a-Pedophile



Nella prima parte vengono riportate alcune indicazioni su come riconoscere una persona che ha tendenze pedofile, specificando che in questo caso è importante sapere che "chiunque" potrebbe potrebbe esserlo, senza distinzione di razza, età , ceto sociale, religione ecc...

Il pedofilo appare come una persona interessante, affascinante, mansueta, molto abile nel nascondere le sue vere intenzioni, di cui bisogna sempre diffidare.

 Molti molestatori di bambini sono persone note ai bambini stessi Purtroppo le statistiche affermano che il 60% dei bambini abusati hanno subito tali molestie in ambito intrafamiliare, il 30% tra persona conosciute dalla famiglia, solo il 10% da estranei.

E' importante perciò conoscere le più comuni caratteristiche del "child molester" : la maggiorparte sono uomini che non hanno preferenze sull'identità di genere dei bambini.

I molestatori possono essere indifferentemente etero o omosessuali, non cè differenza ,va sfatata assolutamente l'idea che il pedofilo sia omosessuale. Le donne abusanti prediligono invece i bambini maschi.

E’ importante stare attenti a quelli che sono i comportamenti più comuni dei pedofili:

- tendono a  parlare con  i bambini trattandoli come adulti, come se fossero amici o amanti, dicono di amare i bambini e sentirsi essi stessi come fossero ancora bambini.

-osservare i segnali di “ grooming”,  per “grooming” si intende quel processo  messo in atto dal molestatore che consiste nel  conquistare progressivamente la fiducia del bambino e anche del genitore. Nel corso di mesi o anni il molestatore si manifesterà come un amico fidato della famiglia, offrendosi come baby sitter o cercando di trascorrere il tempo col bambino in diversi modi . Molti pedofili non iniziano ad abusare dei bambini finchè non ne conquistano la fiducia.

- i pedofili cercano i bambini che sono vulnerabili alle loro tattiche perché mancano  di sostegno emotivo o non  sono abbastanza controllati  a casa ,  cercheranno di convincere i genitori  che i loro figli sono al sicuro con loro, cercheranno di mostrarsi  come figura "genitoriale " per il bambino

-Alcuni pedofili si concentrano sui figli di genitori single ,che non sono abbastanza in grado di controllarli e si presentano come eventuali sostituti di figure assenti.

Un molestatore di bambini spesso utilizza una serie di giochi, trucchi,  attività e il linguaggio per guadagnarsi la fiducia e / o ingannare un bambino. Questi includono: mantenimento dei segreti (isegreti sono preziosi per la maggior parte bambini, essere visto come  "adulto" è importante per loro), giochi sessualmente espliciti, carezze, baci, toccando, comportamenti sessualmente suggestivi esponendo un bambino a materiale pornografico, coercizione ,  corruzione, adulazione, e peggio di tutto, affetto e amore.

Bisogna essere consapevoli del fatto che queste tattiche sono in ultima analisi utilizzate  per isolare e confondere il bambino

 


 

 
 






-
 

 
 

Ottica Psicosomatica


In passato si parlava di psicosomatica riferendosi ad essa solo in relazione a quelle malattie organiche la cui causa era rimasta oscura e per le quali (quasi per esclusione) si pensava potesse esistere una "genesi psicologica".
Oggi l’ OTTICA PSICOSOMATICA è ormai una realtà  consolidata in ambito medico, essa guarda all'uomo come ad un tutto unitario, dove la malattia può manifestarsi a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio.
Si parla di psicosomatica, non solo come prospettiva con la quale guardare l'evento patologico, ma anche in relazione a sintomi somatici fortemente connessi alle emozioni.


                   Quindi è bene fare una distinzione tra:

  • i sintomi psicosomatici, che pur non organizzandosi in vere e proprie malattie, si esprimono attraverso il corpo, coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio o stress.
  • Le  malattie psicosomatiche (alle quali si riconosce una genesi in buona parte psicologica) in cui si viene a realizzare un vero e proprio stato di malattia d'organo con segni evidenti.
Si  può quindi  affermare che le espressioni psicosomatiche sono quelle che più strettamente realizzano una manifestazione diretta del disagio psichico attraverso il corpo: l'ansia, la sofferenza, le emozioni troppo invasive per poter essere accettate e sentite, trovano una via di espressione immediata nel soma.
Tra queste, solo per elencarne alcune abbiamo le gastriti da stress, le coliti nervose, le malattie allergiche, i disturbi del ciclo mestruale, i disordini digestivi, le varie emicranie e cefalee, l’ipertensione arteriosa, le patologie dermatologiche, le malattie autoimmunitarie, i calcoli, le neoplasie.
Al di là dei numerosi modelli interpretativi che cercano di spiegare l'insorgenza del sintomo o della malattia psicosomatica è invece, fondamentale, in questa sede, recuperare l’importanza della possibilità di “cura” attraverso trattamenti che non vogliono sostituirsi alla medicina ed alla psicoterapia, ma offrono un valido affiancamento a queste aree agendo come “acceleratore di processo” grazie all’aumento di consapevolezza propriocettiva, psichica e mentale.
Tutto questo, oltre a numerosi benefici che possono essere sperimentati sui vari piani, aiuta, nel tempo, a prendersi cura della propria salute in prima persona, sviluppando un più sano ed armonico rapporto con se stessi.


 Gli  Psicoterapeuti, attraverso la visione olistica e psicosomatica dei disturbi possono, guardare facilmente ai segni ed ai sintomi come ad elementi da leggere nell’ampio contesto Psicosomatico e Bioenergetico nel quale la mente ed il corpo dialogano attraverso sottili simboli ed analogie
Parlare di “Olismo” significa  parlare di salute e di benessere, considerando “inscindibili” la psiche ed il corpo fisico.

 

PSICOKINESIOLOGIA

Secondo la Kinesiologia, una tecnica nata in America agli inizi degli anni Sessanta per opera del chiropratico Dr. Goodheart, esiste una relazione tra i muscoli dell’organismo ed i meridiani energetici dell’agopuntura e cioè i canali in cui scorre l’energia vitale. Infatti Goodheart applicò in ambito clinico i test muscolari già sviluppati per l’ambiente sportivo da Henry O. Kendall e Florence P. Kendall negli anni Quaranta.

Goodheart infatti scoprì come squilibri a carico di specifici Meridiani Energetici si riflettano in squilibri a carico di muscoli o gruppi muscolari specifici, conducendolo così allo sviluppo di un concetto fondamentale: il Triangolo Muscolo – Organo – Meridiano. Esso indica come uno squilibrio che si manifesti in uno qualsiasi di tali tre Elementi del Triangolo influenzi direttamente gli altri due ad esso correlati.

In seguito, un suo collaboratore, Gordon Stokes, prendendo ulteriormente spunto da dagli studi neurologici degli anni settanta sulle funzioni cerebrali e dagli studi di Albert Bandura sul potenziamento dell’autoefficacia, della motivazione e delle prestazioni, diede l’avvio alla tecnica di Kinesiologia Emozionale fondando il Metodo Three In One Concepts – One Brain System©, in cui si utilizza il test muscolare di precisione per individuare la componente emozionale del calo energetico del meridiano, per riequilibrare così l’intero organismo, e per desumere una grande quantità di informazioni relative al corpo e al suo assetto energetico, muscolare e di vitalità.Quindi tutte le informazioni che si possono avere attraverso la Kinesiologia, elaborate in modo appropriato, portano ad una consapevolezza ed una attivazione delle innate capacità di auto guarigione che il nostro corpo naturalmente possiede, che in breve tempo possono ripristinare il flusso energetico originario e quindi a ritrovare una dimensione vitale e di salute dell’individuo, nell’ambito del suo più consono e adeguato percorso essenziale.

Il test muscolare infatti, permette di rilevare quale emozione è rimasta bloccata in una determinata situazione che la persona ha vissuto come stressante, individuando anche il comportamento efficace che non è stato appreso per poter gestire in maniera adeguata la situazione. 

Questo elemento, analizzato nell’ambito della Psico-Kinesiologia Integrativa dello Sviluppo, un ramo della kinesiologia che analizza la negazione della persona sia dal punto di vista emozionale che comportamentale dall’ottica degli Stadi di Sviluppo della persona secondo la psicologia classica, permette di individuare a che stadio di sviluppo si sia fermata o meglio sia rimasta bloccata una determinata area di competenza della persona e quindi di ripristinare lo sviluppo armonico e completo dell’intero individuo. Infatti a molte persone capita che, pur essendo adulti maturi e capaci di fronteggiare differenti aspetti della vita, in qualche particolare ambito abbiano delle difficoltà e incapacità inaspettate e il più delle volte nascoste e negate anche a se stessi, portando quella stessa persona adulta, improvvisamente a percepirsi, comportarsi e a considerarsi come un bambino o una bambina.

In simili situazioni, a volte è possibile, kinesiologicamente, anche trovare un qualche tipo di“ingiunzione” o comando negativo che agisce a livello subconscio e limita le persona attraverso una paura profonda delle ripercussioni che si potrebbero avere, a sfidare il comando ingiuntivo che la persona ha incamerato dentro di sé. E quindi, su questa base, molteplici meccanismi di inversione psicologica possono accadere e condurre la persona su strade che portano molto lontano da se stessi, e dal proprio scopo essenziale nella vita e quindi strade di infelicità e di mancanza di salute.

La Psico-Kinesiologia Integrativa dello Sviluppo, invece promuove il ritorno ad una dimensione più autentica e di integrità del Sé, attraverso un percorso di riequilibrio energetico, emozionale profondo, di autostima, autoefficacia e di consapevolezza, per conoscere e riconoscere consapevolmente la propria vera identità e la propria posizione, nel percorso nel difficile, terribile, affascinante, splendido e immenso Viaggio della Vita che tutti noi ci troviamo a percorrere.

(Rif.www.soluzionipsicologiche.it)